Storia delle Hostess di volo e l’evoluzione della divisa
In un nostro precedente articolo riguardante il Lookbook di Ita Airways, abbiamo discusso non solo della nuova divisa da lavoro della compagnia aerea nazionale, ma più in generale dell’evoluzione delle divise del personale di bordo.
In questo articolo ci occuperemo della nascita della figura emblematica dell’assistente di volo, l’hostess.
Scopriamo la storia dietro questa figura professionale.
1920: si inizia a volare
Negli anni ‘20 iniziano negli USA i primi voli commerciali.
La clientela di questi voli è ristretta a pochi ricchi uomini d’affari (rigorosamente bianchi), gli unici che possono permettersi i costosissimi biglietti per un viaggio su questo mezzo futuristico.
In questa fase iniziale gli assistenti di volo sono solo uomini, chiamati “cabin boys”.
1930: la nascita delle hostess di volo
I primi voli aerei hanno grossi problemi tecnici:
- gli spazi riservati ai passeggeri sono angusti (solitamente gli aerei trasportano al massimo 10 passeggeri);
- le temperature a bordo sono glaciali;
- i rumori esterni e quelli del motore sono assordanti (oggi le cabine sono isolate acusticamente!);
- i tempi di percorrenza lunghissimi (un viaggio di 6 ore oggi, dura ben 25 ore negli anni 20);
- gli aerei possono viaggiare al massimo all’altezza di 4500 metri dal momento che…
- …le cabine non sono pressurizzate e 4500 metri è l’altezza massima sopportabile dal corpo umano;
- gli aerei viaggiano sotto le nuvole, quindi sotto frequenti intemperie, scossi da grandissime turbolenze;
- anche negli anni ‘30, come nei ‘20, viaggiare in aereo è accessibile a pochi: solo politici, attori e businessman possono permettersi biglietti tanto onerosi.
C’erano tutti i presupposti per un enorme fallimento commerciale dei viaggi aerei.
La prima compagnia aerea a cercare una soluzione alla situazione tragica è la Boeing, che decide di sostituire i cabin boys con infermiere.
Di fatto, queste infermiere sono le prime hostess della storia. A loro vengono affidati due compiti molto importanti: assistere efficacemente i passeggeri, che molto spesso presentano malesseri a causa delle situazioni ostili (mal d’aria in primo luogo), ed essere rassicuranti ai loro occhi.
La sensazione di sicurezza è comunicata dall’idea stereotipata che la donna portava con sé: un ideale di cura materna e casalinga, che trasmette anche il messaggio sessista “se un viaggio in aereo può sopportarlo una donna, possono sopportarlo tutti”.
L’idea di Boeing fu un tale successo che le hostess al femminile divennero lo standard, diminuendo drasticamente la percentuale di uomini occupati nel settore.
Ecco il primo grosso cambiamento nell’aviazione commerciale.
Un secondo momento rivoluzionario può essere ricondotto al 1938: l’invenzione della cabina pressurizzata.
La cabina pressurizzata inaugura una nuova era per il trasporto aereo, ulteriormente enfatizzata da altre innovazioni tecnologiche dello stesso periodo: telai in metallo più resistenti, motori più performanti, cabine più spaziose (fino a 50-60 passeggeri).
1940: voli di prima classe
Viaggiare in aereo ormai non è più una tortura. Anzi, diventa un’esperienza di lusso.
Le cabine vengono attrezzate con comode poltrone e ai passeggeri vengono serviti piatti raffinati.
I prezzi dei biglietti rimangono esageratamente alti e sono ancora regolamentati a livello nazionale: l’unico modo con cui possono farsi concorrenza le diverse compagnie aeree è attraverso il servizio.
Le hostess di volo diventano focus strategico, il primo strumento di comunicazione del brand. Si scommette sulla loro efficienza e sull’attrattività. Proprio in questo periodo nascono i primi standard di immagine che accompagneranno la figura dell’assistente di volo per parecchi anni: una donna bianca, single, giovane, magra e di bell’aspetto. La formazione delle hostess dà ugual peso all’addestramento tecnico da infermiera, e a lezioni di make-up.
L’estetica delle uniformi da hostess punta sull’eleganza, ma il taglio sartoriale ricorda ancora molto l’uniforme da infermiera militare.
Il lavoro da hostess di volo diventa la posizione glamour a cui tutte le donne dell’epoca aspirano.
1950: stretti standard per le assistenti di volo
Gli standard estetici dettati negli anni 40, diventano regole assodate negli anni 50.
Le hostess che superano un peso soglia stabilito dalla compagnia, non vengono fatte volare finché non dimagriscono. L’età limite di lavoro è compresa tra i 32 e 35 anni. Tutte le hostess devono essere rigorosamente nubili.
La prima di queste clausole ad andarsene fu quella del celibato, soppressa nel ‘57 dalla TWA.
1960-70: tra moda e proteste
Il trend della differenziazione del brand tramite la figura delle hostess continua anche negli anni 60: nel 1965 la compagnia aerea Braniff adotta uniformi ideate dal designer Emilio Pucci.
Altre compagnie rendono l’uniforme più sexy, ad esempio con pantaloncini molto corti (i famosi hot pants).
Sessualizzazione dei corpi, misure discriminatorie e spesso atteggiamenti molesti dei passeggeri maschili… quanto potevano ancora tollerare le hostess di volo?
L’avvento delle prime proteste femministe degli anni 60 accende gli animi delle assistenti di volo: il ruolo dell’hostess inizia a transitare da “ragazza immagine” a vera e propria figura professionale.
A dimostrazione di ciò, il termine più neutro di assistente di volo sostituisce legalmente quello di hostess.Non sono solo le hostess a “evolversi”: contemporaneamente cambiano anche gli aerei. Nascono i jet, aerei molto più veloci e performanti.
1980-90: verso la popolarizzazione dei viaggi aerei
Nel 1978 il mercato dell’aviazione commerciale viene deregolarizzato. I prezzi diventano competitivi e alla portata di tutti.
Le uniformi tornano sobrie, più gender-neutral, a sottolineare l’importanza della figura professionale: a fianco delle gonne arrivano anche i pantaloni da donna.
Solo negli anni 90 vengono tolte le restrizioni sul peso.
Il futuro degli assistenti di volo
In 100 anni di storia l’aviazione commerciale è profondamente cambiata, attraversando innovazioni tecnologiche e rivoluzioni culturali.
Cosa cambierà ancora nei prossimi anni? In che modo le divise da lavoro rifletteranno questi cambiamenti?
Per qualche piccola riflessione in merito leggi: L’importanza della divisa da lavoro nell’immagine del brand – Il Lookbook di Ita Airways.