Divise da lavoro per musei: ecco i dettagli della nostra collezione
Il museo è il luogo per eccellenza in cui si divulgano cultura e conoscenza. Va da sé che, in un ambiente simile, impostare una comunicazione chiara e corretta è essenziale.
A tal fine, è necessario prestare molta attenzione a tutti gli aspetti coinvolti nella comunicazione: dalla chiarezza dei segnali alla semplicità nel trovare le informazioni necessarie per l’esperienza museale, dalla presenza di guide multilingua fino alla cura del look del personale.
Anche per questo nascono le divise da lavoro per il personale museale: soluzioni in grado di soddisfare le esigenze quotidiane di tutto il personale, conferendogli uniformità e riconoscibilità, oltre a garantire un aspetto impeccabile tutta la giornata. Ecco quindi un excursus di tutti gli elementi imprescindibili per chi opera in questi particolari contesti.
Di cosa si occupa il personale museale?
Sono molteplici le figure che lavorano nell’organizzazione e gestione di un museo. Tra le più conosciute possiamo trovare i guardiani, o custodi, che si occupano di vigilare sui comportamenti dei visitatori e di garantire la sicurezza delle opere all’interno di un’area assegnata.
Oltre ai guardiani, ci sono figure che gestiscono i bookshop o il bar e altre che accolgono il pubblico. Queste ultime, normalmente si occupano della biglietteria, della consegna del materiale informativo al visitatore (per esempio, brochure e audioguide) e del controllo degli accessi. Talvolta, c’è anche la figura che organizza il percorso guidato all’interno della struttura e accompagna il pubblico alla scoperta del museo, fungendo a tutti gli effetti da guida.
Proprio per l’eterogeneità di tutti questi compiti, l’abbigliamento degli operatori museali deve essere professionale nel contatto con il pubblico e, al tempo stesso, confortevole nei movimenti.
Come scegliere lo stile giusto per chi lavora in un museo?
Una delle priorità nella scelta dello stile della divisa da lavoro per musei è la coerenza con la tipologia del luogo. Per fare un esempio, un museo archeologico o una galleria d’arte antica riflettono un ambiente classico, che richiede un abbigliamento tradizionale. In un simile contesto, il personale potrebbe indossare un vestito o un completo elegante: camicia, giacca e pantaloni vanno per la maggiore. Per le operatrici museali, un’alternativa ai pantaloni può essere data da una gonna longuette.
Il completo da lavoro è soluzione elegante e raffinata, che può essere resa più smart per mezzo di uno spezzato: in questo caso, la camicia e la giacca vengono accostati a pantaloni di tessuto o tonalità differente, per un tocco più sbarazzino.
Esistono poi contesti più particolari, come i musei di scienze applicate o le gallerie d’arte moderna: in questi luoghi è necessario esprimere concetti di contemporaneità e seguire le tendenze. È qui che possiamo giocare con uno stile più casual, optando per una polo, magari personalizzata con il logo del museo, e pantaloni chino o a sigaretta. Queste soluzioni sono semplici e moderne, eppure si presentano congrue alla serietà che il museo, in quanto luogo di cultura, richiede. Vengono spesso adottate anche all’interno di laboratori di attività, in cui un look formale potrebbe risultare eccessivo e d’intralcio.
Quali elementi considerare nella scelta delle divise?
Una volta scelto lo stile, è necessario tenere conto di altri elementi importanti. Per esempio, il tessuto. La priorità in questo caso riguarda il comfort: l’abbigliamento deve offrire una sensazione di freschezza e asciutto anche dopo ore di operatività, nonché garantire movimenti fluidi. È per questo che generalmente si sceglie l’elastan, una fibra sintetica che dona elasticità al capo.
Il tessuto della divisa dev’essere oltretutto antimacchia e no-stiro. Nel primo caso, lo sporco non riesce ad arrivare alle fibre e l’aspetto del guardiano rimane decoroso per tutta la giornata; nel secondo caso, invece, l’indumento non necessita di stiratura dopo il lavaggio, e tende a non stropicciarsi con l’uso. Un vantaggio non di poco conto, considerando che chi opera nei musei deve cambiare e lavare frequentemente la propria divisa.
Per poter lavorare bene, il personale museale deve anche sentirsi pienamente a proprio agio nel proprio abbigliamento. È per questo che le divise per i guardiani dei musei devono garantire un arco taglie molto ampio, in grado di valorizzare qualsiasi tipo di fisicità.
Quali calzature scegliere?
Quando si parla di scarpe per le divise degli operatori museali, l’accento dev’essere posto sul connubio perfetto tra comodità ed estetica. Infatti, il personale di queste strutture può trascorrere molte ore in piedi e doversi muovere frequentemente da un’area all’altra del museo: le scarpe, quindi, devono garantire un aspetto impeccabile e, al tempo stesso, il massimo comfort anche a fine giornata.
Nel caso di un contesto classico, le vigilanti possono abbinare alla propria divisa una scarpa con un tacco medio, di massimo 6 centimetri, e a base larga: questa soluzione offre, infatti, una maggiore stabilità. La scarpa è generalmente a tinta unita e riprende le tonalità dell’abito.
Se lo stile è casual, è possibile optare per scarpe più sportive: nei musei scientifici e nei laboratori vengono apprezzate le sneakers. Meglio ancora se sono personalizzate, ossia se riprendono le tonalità e le caratteristiche del logo della struttura.
Quali sono i colori più adatti?
I colori della divisa fanno la differenza: secondo la psicologia dei colori, infatti, ogni tonalità trasmette un’emozione specifica. L’arancione, ad esempio, rappresenta energia e positività, viene spesso usato nel mondo della pubblicità perché invita all’acquisto, il verde invece, è il colore della rinascita e del rinnovamento, viene associato alla natura e per questo utilizzato di norma per la vendita di prodotti biologici ed ecologici.
Per gli stessi motivi, la professionalità del custode viene espressa attraverso divise dalle tonalità più scure: il nero e il blu sono i colori maggiormente utilizzati per conferire eleganza all’abbigliamento. E nel caso volessi illuminare l’outfit? Puoi scegliere una camicia di un colore più chiaro rispetto alla giacca e ai pantaloni (o alla gonna), per esempio bianco o azzurro. Oppure, puoi giocare con la palette del logo: se comprende tonalità vivaci, puoi inserirle in qualche accessorio secondario (per esempio, la spilla, il foulard o il cartellino identificativo).
Un esempio pratico: il Museo del Violino di Cremona
Quando siamo andati a visitare il Museo del Violino di Cremona per capire insieme alla direzione come comporre le divise, ci siamo entusiasmati.
Il museo, giustamente rinomato in Italia e nel mondo, espone una ricca collezione di strumenti ad arco, che ripercorre cinque secoli di liuteria sulle orme di Antonio Stradivari, e merita di essere visitato almeno una volta nella vita.
Un’ala del palazzo in cui sorge il Museo del Violino è interamente dedicata a laboratori di acustica: qui, in collaborazione con l’Università di Milano e Pavia, si svolgono ricerche su temi collegati alla liuteria (analisi del suono, dei materiali, della conservazione e molto altro). Sempre all’interno del museo, è presente anche un auditorium, che ospita concerti e audizioni.
Una responsabilità non da poco, la nostra: le divise dovevano integrarsi nell’ambiente del museo e valorizzare il personale. Le esigenze erano di esprimere eleganza e modernità, strizzando l’occhio alla comodità.
Il progetto realizzato per il Museo del Violino
Abbiamo realizzato una soluzione personalizzata, proponendo una divisa coordinata uomo-donna, composta da giacca e pantaloni. Il tessuto è quattro stagioni e si presenta particolarmente elastico, per garantire la miglior indossabilità in qualsiasi momento dell’anno. Le divise che abbiamo proposto non trattengono le macchie e non si devono necessariamente stirare.
In particolare, per l’uomo è stato scelto un completo con taglio sartoriale: la giacca presenta il collo rever classico, mentre i pantaloni sono caratterizzati da piega verticale e chiusura nascosta da patta. La donna, invece, indossa pantaloni a gamba dritta con cinturino alto, che si adatta perfettamente a qualsiasi fisicità; la giacca ha scollo rever a lancia.
In entrambi i casi, sia maschile sia femminile, la camicia impreziosisce l’abito, grazie all’aggiunta di particolari elementi. La donna ha una raffinata chiusura a doppio bottone mentre l’uomo un elegante polsino tagliato ad angolo.
In conclusione…
L’outfit di chi lavora in un museo deve combinare perfettamente professionalità e comodità ed essere coerente con la tematica trattata nella struttura: a partire da quest’ultima, infatti, si potrà propendere per uno stile più classico o casual, più attuale.
Se stai cercando la divisa da lavoro per i musei, possiamo accompagnarti nella scelta giusta. Contattaci: il nostro team sarà pronto a rispondere alle tue domande.